Tasche per SSD e HDD: cosa vale la pena sapere?
L’alloggiamento per unità esterne è una soluzione pratica che viene utilizzata sempre più spesso anche negli ambienti industriali, non solo dagli utenti privati. Permette di aggiungere rapidamente nuovi dati, di trasferire comodamente file tecnici o di effettuare il backup dei dati di macchine e PLC.
Nel mondo dell’automazione industriale, le funzioni di registrazione diagnostica e le immagini dei dischi del sistema di controllo devono spesso essere archiviate in modo permanente e sicuro: in questo caso, un’unità SSD o HDD può essere molto utile.
Che cos’è un alloggiamento per unità? Non è altro che un alloggiamento per il montaggio di un’unità da 2,5″ o 3,5″ (HDD/SSD), che consente di utilizzare una classica unità SATA interna come memoria USB. Il compito principale dell’alloggiamento non è solo quello di fornire alimentazione e comunicazione (tramite interfaccia USB, USB-C o eSATA), ma anche di proteggere il supporto dalle condizioni esterne.

Applicazioni dell’alloggiamento dell’unità nell’industria
- Backup locale della macchina: copia dei dati da controller, HMI e computer industriali IPC senza dover smontare il controller.
- Servizio hardware: diagnosi rapida di un’unità difettosa collegandola a un computer portatile.
- Estrazione dei dati da dispositivi guasti: possibilità di collegare l’unità dalla macchina come unità esterna tramite USB.
- Memorizzazione mobile delle immagini di sistema: utile per l’aggiornamento o la sostituzione dei driver.
- Isolamento dei dati: l’utilizzo dell’alloggiamento dell’unità come “memoria fredda” garantisce la sicurezza dei backup.
Il drive bay non risolve da solo i problemi hardware, ma è uno strumento prezioso per supportare il lavoro del reparto manutenzione e automazione.

Cosa cercare quando si sceglie un alloggiamento per unità disco?
- Tipo e dimensioni dell’unità: l’unità è da 2,5″ (tipica unità SSD e HDD per laptop) o da 3,5″ (HDD per desktop)? Le unità da 2,5″ funzionano con l’alimentazione USB, mentre quelle da 3,5″ spesso richiedono una fonte di alimentazione esterna.
- Interfaccia di trasferimento dati – L’USB 3.0 è lo standard moderno, ma vale la pena considerare l’USB 3.1 Gen2 o l’USB-C per larghezze di banda maggiori, ad esempio per le unità SSD.
- Applicazione: mobilità o installazione permanente? – Se l’unità viene spostata frequentemente da un alloggiamento all’altro, l’involucro deve essere leggero e resistente agli urti. Per un funzionamento stabile e stazionario, è preferibile un cabinet in metallo con una migliore dissipazione del calore.
- Raffreddamento e materiali: gli alloggiamenti in plastica più economici si riscaldano più velocemente. Quando si lavora per lunghi periodi con trasferimenti elevati su un SSD, un involucro in alluminio migliora la stabilità e le prestazioni dell’unità.
- Compatibilità con il sistema: la maggior parte dei pocket funziona plug & play con Windows e Linux. Vale anche la pena di verificare se il produttore fornisce driver per i dispositivi industriali con un sistema operativo non standard.
La qualità dell’elettronica interna non è trascurabile: i bridge USB-SATA variano per quanto riguarda il livello di buffering e la stabilità, che è importante per i trasferimenti di dati più elevati.

Alloggiamento per unità SSD o HDD: confronto delle caratteristiche
La tabella seguente illustra le principali differenze tra le tasche per dischi tipiche dell’industria:
- Tipo di unità: SSD vs HDD – L’unità SSD è meno soggetta a vibrazioni e più veloce, ma più sensibile alle sovratensioni.
- Dimensioni: 2,5″ – portatile e alimentato da USB; 3,5″ – capacità maggiore, richiede un’alimentazione supplementare.
- Interfaccia USB 3.0 vs. 3.1: l’ interfaccia USB 3.1 è più adatta alla scrittura frequente di dati, ad esempio dai registri della macchina o dai driver.
- Materiale dell’alloggiamento: plastica – leggera e mobile; metallo – più resistente, migliore dissipazione del calore, funzionamento più stabile ad alte velocità di trasferimento.
- Caratteristiche aggiuntive: Alcuni modelli offrono il backup con un solo pulsante, la crittografia dei dati o il supporto UASP.
In sintesi, il drive bay è uno strumento piccolo ma molto utile per i tecnici dell’automazione e dell’assistenza macchine. Facilita il lavoro quotidiano, protegge i dati e velocizza la diagnostica dei supporti. Noi di RGB Elektronika li utilizziamo spesso nei nostri servizi, dal recupero dei dati al test dei controller esterni.
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